Iniziata la conta dei danni nell’orto della Toscana dove la più grave delle insidie si chiama “asfissia”: l’acqua mista al fango sta “soffocando” lentamente le radici di centinaia di ettari di carciofi, zucchine, cavoli, finocchi, bietole ed altri prodotti di stagione che, da li a poco, avrebbero dovuto finire sul mercato. La piena del Cornia ha invaso oltre 2 mila ettari di terreni agricoli nel basso livornese tra Campiglia Marittima, Suvereto, Piombino e San Vincenzo e spazzato via il lavoro degli agricoltori. Un vero e proprio dramma con centinaia di ettari di ortaggi che non potranno essere ne raccolti ne commercializzati. Danni anche all’olivicoltura con decine di piante divelte dalla furia dell’acqua tracimata dal fiume Cecina mentre il raccolto stava per entrare nel vivo. A fornire un nuovo aggiornamento è Coldiretti Livorno impegnata sin da subito nel fornire conforto e supporto alle aziende. “Stiamo affrontando i cambiamenti climatici a mani nude quando abbiamo bisogno di una nuova cassetta degli attrezzi. In un anno i nubifragi, che poi si trasformano in alluvioni, sono aumentati del 75% scaricando a terra una quantità di acqua senza precedenti. Gli agricoltori sono abituati a rialzarsi, e lo faranno ancora, ma questa è stata una batosta imprevedibile che deve però aprire una discussione seria e realistica sulla prevenzione e sulla programmazione degli interventi di difesa del suolo. – spiega Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – I danni sono alle colture in campo, ai mezzi e macchinari in un territorio che da sempre investe su tecnologia ed agricoltura di precisione ma anche per le colture del futuro perché il rischio è di saltare, a causa della prolungata presenza di fango ed acqua, le semine delle colture invernali. Servono aiuti e serve che siano rapidi. Le imprese non devono essere lasciate sole. Noi, come Coldiretti, non lo faremo”.
IL SERVIZIO DEL TGR RAI TOSCANA
Coldiretti Livorno ricorda che, in questa fase, è molto importante documentare con foto e video possibilmente geolocalizzati i danni subiti alle colture, alle attrezzature e alle strutture.