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17 Settembre 2021
G20 dell’agricoltura: le farine antiche di Riotorto e l’extravergine della Val di Cornia per il farmers market di Piazza Santa Croce, l’agricoltura livornese al summit di Firenze

Le farine di grandi antichi di Riotorto ed i prodotti a base di olio extravergine della Val di Cornia per il farmers market del G20 dell’agricoltura di Firenze. L’agricoltura livornese è protagonista fino a domenica 19 settembre in Piazza Santa Croce del grande mercato agricolo allestito da Coldiretti nell’ambito del summit che riunisce il vertice ministeriale delle maggiori economie mondiali. Due le aziende agricole portabandiera della provincia di Livorno selezionate: l’azienda cerealicola Ridulfo Angelo Salvatore specializzata nella produzione di pasta, farine di grandi antichi, farro e legumi secchi e l’Olivodo di Suvereto conosciuta per le sue confetture, sott’olio, creme spalmabili e naturalmente per l’olio extravergine di oliva. A Firenze stanno arrivando, anche in queste ore, numerose delegazione di imprenditori agricoli della provincia di Pisa guidate dal Presidente, Simone Ferri Graziani e dal Direttore, Francesco Ciarrocchi. Il farmers market di Piazza Santa Croce, è una occasione unica per conoscere, degustare e acquistare prodotti delle campagne da tutta Italia con incontri ed esperienze tra consumatori, istituzioni e agricoltori e riflessioni sui temi del G20. Dalla lotta allo spreco con i cuochi contadini all’educazione alimentare con la fattoria didattica, dal recupero della biodiversità alla difesa dei suoli fertili, dal ruolo di giovani e donne in agricoltura, dalla rivoluzione tecnologica nei campi alle forme innovative di solidarietà con la spesa sospesa dai contadini per i piu’ bisognosi sono alcuni degli obiettivi del nuovo modello di sviluppo sostenibile presentato dalla Coldiretti in uno dei luoghi più suggestivi d’Italia dove i grandi della “terra” che partecipano al Summit potranno confrontarsi concretamente con i primati del Made in Italy.

L’iniziativa di Firenze mette al centro molti temi: dal consumo di suolo alla speculazione sulla terra che spingono il caro prezzi delle materie prime agricole a livello internazionali con rincari del 32% rispetto allo scorso anno secondo l’ultimo indice della Fao di agosto ai cambiamenti climatici con i giovani, che hanno organizzato un flash bob “No markets no food” che chiedono ai grandi della terra una inversione di tendenza: “i governi, insieme al settore privato, - spiega Marco Napoli, delegato dei Giovani Coldiretti di Livorno e Pisa - dovrebbero sostenere la ricerca e sviluppare strumenti economici per gestire gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura, come assicurazioni, indennizzi, prestiti agevolati per la ricostruzione, finanziamenti per nuove tecnologie, per garantire un reddito dignitoso alle nuove generazioni. La pandemia Covid – spiega ancora Napoli - ha messo in luce diverse difficoltà nelle aree rurali, soprattutto a causa del divario digitale e delle infrastrutture che sono ormai fattori chiave per l'attività agroalimentare. I giovani agricoltori sono in prima linea nella ricerca e nell'adozione di tecnologie innovative per contrastare e adattarsi ai cambiamenti climatici. Per questo - conclude il delegato dei Giovani - è fondamentale rendere la filiera agroalimentare equamente remunerativa dall'agricoltore al consumatore passando per tutti i lavoratori e la logistica. Questa iniquità deve essere superata al più presto con i contratti di filiera in cui il prezzo pagato agli agricoltori non può mai essere inferiore ai costi di produzione”.

 

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