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20 Settembre 2012
CANTINE PIU’ POVERE: SI RISCHIA DI PERDERE IL 20% DEL VINO TOSCANO

Meno 20%. La produzione dei celebri e apprezzati vini toscani quest’anno sarà scarsa. Nelle botti infatti finirà il 20% in meno del prodotto 2011, un anno peraltro già avaro con i viticoltori della nostra regione. A dirlo è Coldiretti Toscana che, con l’arrivo di Nerone, teme di veder precipitare ancora la resa delle uve. “Se non si modificheranno le condizioni meteorologiche nei prossimi dieci giorni, il raccolto sarà più scarso e le perdite economiche molto importanti - spiegano i tecnici dell’organizzazione agricola che, nei giorni scorsi, ha spinto perché la Regione chiedesse lo stato di calamità naturale. La situazione nelle vigne d’altronde è davvero preoccupante. 
“La qualità si preannuncia buona, in alcuni casi, superiore a quella dello scorso anno. Le uve si presentano sane, ma le foglie si stanno seccando e i frutti, a causa del caldo torrido e della mancanza di pioggia, sono piccoli e asciutti”, segnala ancora Coldiretti Toscana che ha già fatto un primo conto delle perdite.

Qualche numero indicativo.  I 62 mila ettari che compongono il “vigneto” Toscana, da cui lo scorso anno sono stati ottenuti 2,5 milioni di ettolitri di vino, nel 2012,  saranno meno generosi. “La riduzione quantitativa è nell’ordine dei 400 mila ettolitri – aggiunge Coldiretti – che, tradotti in fatturato, significano alcune decine di milioni di euro in meno. Una perdita decisamente grave in un momento tanto delicato anche per le imprese agricole”.
La tropicalizzazione del clima influisce sul calo del prodotto, ma incide anche sui tempi e sui costi di produzione.
“Quest’anno la temperatura media dei mesi di giugno e luglio è stata superiore di oltre 2 gradi rispetto alla media e oggi rispetto a 30 anni fa le uve ottenute da viti di equivalente produttività, appaiono caratterizzate da gradazioni zuccherine frequentemente più elevate di 2-4 gradi brix, con acidità titolabili inferiori, di circa 1-2,5 grammi/litro. Di fatto si producono uve più precoci, meno acide e più dolci rispetto al passato”, dice ancora Coldiretti.

Anche in Toscana come nel resto della penisola la vendemmia sarà anticipata di un paio di settimane e più cara, non solo per le operazioni di raccolta, che sempre più spesso si limitano solo alla mattina o, per i bianchi, si spostano nelle ore notturne, ma anche per la lavorazione in cantina: per ridurre le temperature di fermentazione e mantenere i profumi che esaltano i grandi vini toscani infatti si deve ricorrere alla refrigerazione.

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