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28 Gennaio 2010
CACCIA: APPROVATA LA NUOVA LEGGE

“Ottenere la riforma della legge regionale sulla caccia è stato un risultato molto importante: risultato voluto in modo forte e deciso da Coldiretti che, poco più di un anno fa, è scesa in piazza per denunciare, tra le altre cose,  i problemi economici e ambientali, scatenati dall’esubero di cinghiali e altri ungulati,  fenomeno che in Toscana ha assunto da tempo le caratteristiche dell’emergenza”. Di fronte ai 41 voti favorevoli, con cui il consiglio regionale toscano ha detto sì alle proposte di modifica delle norme che regolano la caccia, è questo il commento di Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana,   che ha guidato la grande manifestazione dello scorso anno,  portando in piazza Santa Croce migliaia di imprenditori agricoli e centinaia di trattori. Un’iniziativa di protesta che ha dimostrato il peso dell’organizzazione agricola, le necessità di restituire centralità al settore agricolo, il bisogno diffuso di nuove regole, l’impegno ad  avviare un nuovo metodo di confronto con le istituzioni regionali. Dopo l’adozione con il voto unanime del consiglio regionale della modifica della norma agrituristica,  un altro decisivo obiettivo è stato centrato con  l’approvazione della  revisione della legge sulla caccia. “Cinque sono gli elementi, inseriti nella riforma della legge,  che riteniamo strategici. Intanto la Regione si riappropria della funzione di programmazione generale, fino ad oggi delegata di fatto alle Province . Inoltre,  attraverso il Piano Agricolo Regionale, si definiscono in modo organico le modalità per il controllo della fauna, la prevenzione e il risarcimento dei danni alle imprese agricole. Terzo aspetto positivo: vengono individuati meglio i ruoli e le responsabilità, in particolare quello delle Province a cui sono  assegnati gli strumenti per intervenire in modo efficace in situazioni di emergenza. Il punto più rilevante è comunque il riconoscimento dello stato di emergenza, a fronte del quale vengono introdotte ex novo norme per la gestione degli ungulati, attraverso azioni ordinarie e interventi straordinari da attivare dove necessario, compreso le aree dove la caccia è vietata. In ultimo, per la prima volta, si introduce il potere sostitutivo della Regione nei confronti delle Province che scatta quando queste non adottano il piano faunistico o i piani straordinari”, spiega Roberto Maddè, il direttore di Coldiretti Toscana,  elencando uno dopo l’altro le soluzioni sollecitate dall’organizzazione agricola per arginare il problema dell’assalto alle campagne da parte di molte specie ormai fuori controllo. “Apprezziamo   il lavoro fatto dagli uffici della Regione e la volontà politica dimostrata dal presidente Claudio Martini, dalla commissione competente e da tutti i consiglieri regionali a prendere di petto, in modo bipartisan, una questione che rischiava di trasformarsi in un autentico allarme sociale”, precisa il Presidente Marcelli. “Adesso ci auguriamo che il regolamento attuativo non vada a snaturare i contenuti positivi della norma. Il pericolo purtroppo c’è sempre ed è reale.  Lo dimostra la difficile stesura del documento attuativo della legge agrituristica che, strada facendo, rischia di attenuare molto i contenuti innovativi della legge, adottata solo il 22 dicembre scorso dal consiglio regionale della Toscana. Un pericolo che Coldiretti è pronta ad affrontare con la forza e la determinazione già dimostrata in passato”, conclude  Tulio Marcelli. Giudizio negativo di Coldiretti anche sulla possibilità offerta ai cacciatori di vendere direttamente, seppure in piccole quantità, la selvaggina prelevata. “Si trasforma un’attività ludico sportiva in attività economica, senza peraltro sottostare alle regole stringenti che devono osservare gli altri settori”.

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