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15 Luglio 2025
CLIMA: ESTATE PAZZA, STRAGE GIRASOLI NELLE CAMPAGNE CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

Strage di girasoli tra i campi di Castiglione della Pescaia. Il passaggio dell’ultima perturbazione di questa pazza estate ha lasciato una nuova scia di danni e raccolti mancati nelle campagne della maremma. L’immagine dei meloni e delle angurie bruciate nella zona di Albinia e degli incendi degli scorsi giorni, hanno lasciato al posto a quella di interi filari di girasole piegati ed abbattuti dalle piogge e dalle forte raffiche di vento della scorsa domenica. Diverse le aziende finite nell’occhio del maltempo nella zona di Castiglione. Almeno una trentina gli ettari di terreni che non potranno essere raccolti. Salvo il frumento che era stato trebbiato appena in tempo. A segnalarlo è Coldiretti Grosseto. “In poche ore siamo passati dal caldo record che scotta i meloni, le melanzane e i pomodori in campo alle piogge torrenziali che, a macchia di leopardo, con una forza impressionante, hanno interessato anche il nostro territorio. – spiega Simone Castelli, Presidente Coldiretti Grosseto – Il settore agricolo è il primo a pagare il prezzo del clima impazzito: le colture sono in campo tutto l’anno e non possono essere ne spostate ne protette facilmente. I danni alle coltivazioni, pronte per essere raccolte o prossime, sono ancora una volta pesanti”.

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti e sono soprattutto innegabili. I numeri del resto non mentono: dall’inizio dell’anno ad oggi i fenomeni atmosferici eccezionali sono triplicati. Le previsioni nel medio-lungo periodo tracciate dall’Esa, l’agenzia europea per l’ambiente, non sono incoraggianti con l’Italia che già oggi, considerando il periodo 1980-2023, ha già registrato 135 miliardi di euro di perdite economiche, in buona parte a spese proprio dell’agricoltura. Circa 4 miliardi nel solo 2024, pari allo 0,2% del Pil che potrebbero arrivare, senza le adeguate contromisure, a 100 miliardi nel 2050. “E’ fondamentale accelerare gli investimenti pubblici e privati sulla prevenzione attiva come reti antigrandine, impianti antigelo, sulla nuova genetica green e sulla resilienza della nostra agricoltura: è una questione di competitività e di sicurezza alimentare. – prosegue ancora Castelli – La realizzazione ed il recupero dei laghetti aziendali è l’altra grande sfida nei confronti della quale dobbiamo accelerare per mitigare l’impatto degli eventi estremi meteorologico riducendo i rischi idrogeologici e di alluvione e recuperare una risorsa importante da impiegare nei momenti di caldo e stress idrico. Così come è necessario semplificare e rendere più veloci gli indennizzi per le imprese assegnatarie. Un altro tema centrale è quello della gestione del rischio. Fare agricoltura oggi significa proteggere anche gli investimenti: le assicurazioni agevolate contro eventi come la grandine, il gelo, la siccità e le alluvioni, sono strumenti di tutela diretti ed efficaci. Oggi, in Toscana, solo un’impresa su cinque, si assicurano per difendersi dalle calamità. Ancora troppo poche”.

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