Coldiretti Livorno e Coldiretti Toscana, insieme alla Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promuovono un convegno per il giorno 28 luglio 2020 alle 18:00, che si terrà al Grand Hotel Palazzo, a Livorno. “Lavoro stagionale: dignità e legalità”, questo il titolo dell’incontro, per fare il punto sulla situazione del lavoro stagionale nel comparto agricolo e quanto è necessario fare affinché l’intera filiera sui corretti binari della legalità e della eticità dei comportamenti.
Ad aprire i lavori ci saranno i vertici di Coldiretti Livorno: il presidente Simone Ferri Graziani e il direttore Francesco Ciarrocchi. A seguire, le relazioni del Capo Area Coldiretti, Gestione personale lavoro e relazioni sindacali Romano Magrini, di Marcello Maria Fracanzani - Consigliere Corte di Cassazione e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare, e del Comandante Provinciale Carabinieri Livorno Massimiliano Sole.
Sono previsti inoltre gli interventi di Stefano Masini - Capo Area Coldiretti Ambiente e Territorio, e Riccardo Breda, Presidente CCIAA Tirreno. Chiuderà i lavori Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana.
È previsto il collegamento con il magistrato Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico “Osservatorio Agromafie”.
La Val di Cornia ha vissuto recentemente alcuni episodi di irregolarità in materia di lavoro stagionale agricolo. Qui il capolarato e le forme più aggressive e visibili dello sfruttamento non sono, fortunatamente, fenomeni cronicizzati ed estesi. Tuttavia, si assiste ancora a episodi illeciti in materia di diritto del lavoro, spesso difficili da portare a galla perché intrecciano le difficoltà delle aziende con quelle dei lavoratori. Vizi amministrativi, contabili, previdenziali che si potrebbero evitare con corrette relazioni sindacali, senza il rischio di esporsi inutilmente a contenziosi e sanzioni.
Coldiretti Livorno ha avviato una serie di incontri sul tema:
da una parte per informare le imprese e dotarle dei giusti strumenti normativi, dall’altra per rassicurare il tessuto civile locale - dalle autorità, alle associazioni di categoria ai consumatori - del fatto che per l’illegalità, nel nostro territorio, non c’è spazio.
Dai campi in cui dignità e legalità viaggiano insieme nel reciproco rispetto di diritti e doveri, nascono economie sane e "buoni frutti". Viceversa, sappiamo che le Agromafie crescono nei campi dove questo equilibrio non è osservato. Sappiamo anche che il lavoro stagionale porta con sé alcune criticità che possono favorire l’emergere di fenomeni irregolari. Dove ci sono interessi criminali occorre favorire l’intervento delle autorità investigative e giudiziarie, che il 28 testimonieranno l’importanza di una presenza sul territorio capillare e organizzata. Quanto alla cultura della legalità in agricoltura, il compito di promuoverla spetta anche a noi come Coldiretti, sia con il lavoro formativo quotidiano che svolgiamo con le aziende, sia tramite i momenti pubblici di informazione e di presa di coscienza come questo incontro.