Uno strumento in più per il controllo del cinghiale nelle campagne livornesi. Nella serata di mercoledì 6 maggio il comitato di gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia di Livorno ha approvato una modifica al Regolamento per la Gestione della specie capriolo per la stagione venatoria 2020-2021, che consente la caccia al cinghiale anche durante questo periodo. “Una modifica importante a salvaguardia del reddito degli agricoltori e della sicurezza pubblica” dichiara Simone Ferri Graziani, presidente di Coldiretti Livorno, “perché permette di intervenire su una situazione ormai incontrollabile, favorendo le imprese piuttosto che gli hobby di pochi”.
“Abbiamo proposto una modifica - spiega Raffaello Pacini, membro dell’Atc designato da Coldiretti - che è stata appoggiata da tutto il mondo agricolo, grazie al quale è stata approvata. Nel precedente disciplinare di caccia al capriolo infatti, c’era una finestra di circa 60 giorni che non prevedeva gli abbattimenti sui cinghiali. Questo arco temporale negli anni ha creato enormi problemi alle aziende, dato che il periodo riguarda i primi di maggio fino alla fine di giugno, ovvero il momento più delicato e determinante per le coltivazioni. I nostri emendamenti - aggiunge Pacini - sono stati accolti. Prevedono la possibilità ai cacciatori di cinghiali di intervenire nel caso in cui le postazioni fisse dovessero rimanere libere. Il selettore che fa la selezione al capriolo inoltre, può anche abbattere il cinghiale che incontra. È un intervento necessario per limitare i danni”.
“Ci ha rattristato però la spaccatura del comitato - dice ancora Pacini - abbiamo incontrato infatti il voto contrario del mondo venatorio, che mostra di preferire interessi di parte agli obbiettivi comuni di tutela del territorio. Per fortuna però ha prevalso la logica del contenimento, e da Collesalvetti a Piombino ci preme informare le aziende agricole che da oggi c’è questo strumento in più”.