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1 Luglio 2019
Il lupo attacca ancora a Pomarance

Gli allevatori: «Le nostre pecore costrette all’ergastolo»

«Le nostre pecore sono costrette all'ergastolo». È la denuncia di Giampaolo Farru, allevatore di Pomarance, che nella mattina di domenica 30 giugno poco dopo le 7 ha subito l'attacco di un lupo che ha sgozzato due delle sue pecore, a meno di cento metri dal capannone. Un attacco diurno e senza timore per la presenza dell'uomo: «Ero con mio padre, avevamo appena fatto uscire il gregge per portarlo al pascolo quando abbiamo visto il lupo avvicinarsi e scatenare il panico», racconta. «Siamo subito accorsi con i cani, ma nemmeno la loro presenza e le nostre urla hanno dissuaso il lupo dall'azzannare al collo due delle nostre pecore, rimaste per terra agonizzanti al nostro arrivo, mentre il lupo scappava via».

Giampaolo
Farru e il padre Mario lavorano insieme con i rispettivi greggi, per
un totale di oltre 600 capi. Dall'inizio dell'anno il lupo è stato
avvistato più volte da queste parti, prima soltanto di notte, ora
sempre più spesso anche durante il giorno. «Non sono bastati gli
oltre 45.000 euro spesi in questi anni per le recinzioni, alte due
metri e mezzo, su circa 16 ettari di terreno»,
spiega, «ora anche di giorno il lupo è in grado di intrufolarsi e
attaccare, il che ci costringe a tenere le pecore nelle stalle anche
quando potrebbero pascolare, specie nelle ore più fresche. Un danno
per loro - aggiunge – costrette a una sorta di ergastolo, ma anche
per noi, che paghiamo dei terreni in affitto per il pascolo,
inutilizzabili, e che siamo costretti a portargli il fieno per
nutrirle».

«È tempo di ripartire dalle azioni preventive a tutela del settore zootecnico e agricolo», commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Pisa. «I rimborsi per i danni da predazione non possono essere la sola risposta», aggiunge, «anche se sono importanti. Al riguardo, ricordiamo che c’è tempo fino al 12 luglio per presentare la domanda di danni indiretti connessi ad eventi predatori del 2017. Tuttavia - conclude - è necessario superare la politica degli indennizzi e produrre un conseguente risparmio di denaro che potrebbe essere investito nel settore».

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